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Qualche idea per vivere al meglio la vita all’aria aperta sull’Altopiano di Asiago
Monte Cengio *
Il Monte Cengio è un percorso storico, molto bello ed apprezzato e forse tra i più noti dell’Altopiano di Asiago.
Questo sentiero, conosciuto anche con il nome “La Granatiera”, offre la possibilità di svolgere un escursione di metà giornata non rinunciando però al gusto dei panorami.
Partendo dal Piazzale Principe di Piemonte, camminando sulla Granatiera ed arrivando fin sulla cima del Monte Cengio sono circa 4 chilometri.
Il giro è ad anello e con un altro paio di chilometri si torna alla macchina.
A metà percorso è anche possibile interrompere l’escursione: c’è infatti una deviazione ben segnalata che vi farà giungere al Rifugio “Al Granatiere”.
Malgrado l’impegno fisico richiesto non sia eccessivo è da tenere nota che ci su muove su un percorso che, seppur sempre abbastanza largo, presenta tratti esposti; bambini e persone che soffrono di vertigini vanno sicuramente accompagnati con cautela.
Val Formica **
La Val Formica è un vero paradiso dell’Altopiano di Asiago.
Meta sempre più nota tra gli escursionisti è la location di partenza per mete spettacolari e non troppo difficili.
Cima Mandriolo, Cima Laste e Cima Larici sono le più facili alture raggiungibili. Punti privilegiati da cui osservare magnifici panorami.
Per chi vuole è possibile fare percorsi molto semplici nell’intorno del Rifugio Larici: in zona si trovano infatti anche molte malghe che vi permetteranno di assaggiare e portare a casa i buonissimi prodotti locali come il famoso formaggio.
Monte Ortigara ***
Un monte che evoca subito eventi riguardanti la Grande Guerra.
Le escursioni sul Monte Ortigara infatti hanno inevitabilmente un retrogusto storico: trincee, vecchi camminamenti, osservatori. Moltissime sono le testimonianze relativi agli aspri combattimenti che su queste rocce han visto contrapposti soldati italiani ed austro-ungarici.
L’escursione parte da Piazzale Lozze: la strada per raggiungerlo è bianca e molto spesso abbastanza sconnessa (si percorre agevolmente con una macchina “alta”).
Questa zona dell’Altopiano di Asiago vi offre emozioni incredibili.
Potreste salire a Cima Caldiera, sul Monte Ortigara o visitare la dolina dei Campiluzzi: un avvallamento di origine carsico dove d’inverno si registrano le temperature più basse d’Italia (si arriva anche a -50°C).
Cima Portule ****
Salire a Cima Portule significa fare fatica. L’escursione infatti è classificata come impegnativa.
Non tanto per il dislivello (anche se non è da sottovalutare) ma soprattutto per la lunghezza.
Sia che si salga da Porta Renzola, sia che si percorra la strada militare fino a Bocchetta Portule per poi risalire la lunga dorsale, quest’escursione richiederà almeno 6/7 ore di cammino.
Dalla cima nelle giornate terse si vede l’intera zona nord dell’Altopiano di Asiago, il vicino Lagorai ed, in lontananza, le Dolomiti di Brenta e le Pale di San Martino.
Se prevedete di svolgere questa escursione è giusto sapere che una volta partiti non avete alcun punto d’appoggio.
Dovrete pertanto essere accorti nel portarvi una bella dose di acqua: quando è caldo non c’è alcun punto di approvvigionamento idrico.
Il Monte Fior e Monte Castelgomberto **
Siete pronti ad immergervi in una delle zone più tranquille dell’Altopiano di Asiago?
Arrivati fino a Malga Slapeur si lascia la macchina e ci si comincia a muovere sempre su bei sentieri.
Affioramenti di Rosso Ammonitico valorizzano ancor di più questa bellissima zona.
Durante il percorso ci si imbatterà anche in trincee ed osservatori scavati nella roccia: anche questo territorio infatti fu teatro di cruenti scontri durante il primo conflitto mondiale.
Potrete salire anche fin sul monumento commemorativo posto sulla dolce cima del Monte Castelgomberto: da qui, guardando verso nord, vi si aprirà la vista sulla sottostante piana di Marcesina, purtroppo colpita, a fine Ottobre 2018, dalla Tempesta Vaia.
Ritornati verso la malga potrete acquistare i buonissimi formaggi caprini prodotti in loco proprio dai malgari.
Monte Zebio e Mina Scalambron ***
Un altra bellissima escursione dal sapore storico.
Vicino all’abitato di Asiago il percorso lo si può iniziare o dalla Val Giardini (più lunga ed impegnativa) o dal Capitello di Sant’Antonio.
Il Monte Zebio è un vero e proprio museo all’aria aperta: trincee, postazioni, cavalli di frisia; un accurata opera di restauro che valorizza una delle più belle zone dell’Altopiano di Asiago.
Saliti a Crocetta di Zebio si può poi visitare il cratere di mina dello Sclambron.
Di qui a pochi minuti è possibile raggiungere anche il cimitero della Brigata Sassari dove ancor oggi riposano 212 giovani soldati italiani.
Forte Campolongo *
Un escursione semplice che parte dal Rifugio Campolongo e sale brevemente nel bosco per raggiungere l’omonimo Forte.
La struttura risalente alla Grande Guerra è posta in posizione panoramica.
All’epoca infatti dominava la Val D’Astico.
La salita al forte può essere fatta o su comoda strada militare (pendenze costanti e mai esasperate) o tramite un sentiero che vi condurrà anche alla Caverna dello Sciason: un inghiottitoio carsico profondo decine di metri.
Malga Foraoro: panorami sulla pianura *
Malga Foraoro non è solo l’unica malga dell’Altopiano di Asiago ad essere aperta anche d’inverno.
E’ un luogo in cui sentirsi a casa; un luogo dove poter fare una bella camminata lontano dalla frenesia e dalle masse di persone.
Il giro delle Malghe di Caltrano è un escursione ad anello, facile e dall’impegno fisico contenuto.
Lungo il percorso ci sono varie malghe, tra cui appunto Malga Foraoro.
Fermatevi a Malga Foraoro e troverete un ottima ospitalità, semplicità e buonissimi prodotti locali.
La zona essendo posta sopra la pianura è molto panoramica.
Alla malga è possibile arrivarci anche in macchina ma è vivamente consigliato lasciare l’auto presso Monte Corno e proseguire a piedi.
Castelloni di San Marco ***
Nella zona nord dell’Altopiano di Asiago c’è un luogo particolare: unico nel suo genere.
E’ la zona dei Castelloni di San Marco: un complesso labirinto di roccia.
Scorci mozzafiato, una natura esente dal disturbo antropico ed un sentiero che mai richiede un impegno esasperato.
L’intero itinerario lo si percorre di 4/5 ore.
Malgrado fisicamente non sia molto impegnativo è da tenere in considerazione che non vi sono rifugi od altri punti d’appoggio.
D’estate la zona è spesso soggetta a forti temporali.
Nel labirinto si raccomanda di seguire i cartelli ed il normale percorso per evitare di perdersi.
Monte Verena ***
Ultima ma non ultima il Monte Verena.
La cima che con l’omonimo forte rappresenta nell’evento bellico risalente alla Grande Guerra non solo un primato per l’Altopiano di Asiago ma per l’Italia intera.
Fu da qui infatti che partì, per il popolo italiano, questa tremenda guerra: il 24 maggio 1915 alle ore 3:55 di notte il Forte Verena sparò il primo colpo di cannone di una guerra che fiaccò animo e tempra dei soldati.
Oggi il Forte è visitabile: è presente solo la struttura muraria ma è abbastanza per immaginarsi quei tragici eventi.
Vicino alla cima del Monte Verena sorge anche il Rifugio Verena: una bellissima struttura che sia in estate che in inverno offre ristoro con gustosissimi piatti.
Inutile dirvi che anche da qui i panorami sono veramente stupendi.
Per raggiungere questa cima potete percorrere la vecchia strada militare che sale da Casara di Campovecchio o percorrere il sentiero CAI che inizia dal parcheggio del Rifugio Verenetta.
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